martedì 14 giugno 2011

i visi pallidi col casco celeste!


Quando frequentavo le scuole elementari mi ritenevo abbastanza bravo nel disegno. Disegnavo bene gli alberi, le montagne , i fiori, i prati, le nuvole, gli animali. E anche le persone. Ma al momento di colorare le facce degli uomini e delle donne, dei vecchi e dei bambini, non riuscivo mai ad azzeccare il colore.

Si diceva che noi eravamo i bianchi, ma la faccia con la pelle bianca non rappresentava nessuna persona sulla terra, anche se morta o malata. Allora si tentava di interpretare il "colorito roseo" , ma anche usando questo pastello veniva fuori un faccione ridicolo e caricaturale.

Lo stesso avviene per i giapponesi che si dice siano gialli, come i cinesi. Io ho avuto una fidanzatina giapppnese e vi assicuro che il colore della sua liscia pelle non era affatto giallo, piuttosto diciamo che era sul grigio perlato chiaro.

Vogliamo parlare allora dei pellerossa? o dei nemici visi pallidi?

Insomma per farla breve il colore della pelle , per me, era ed è irriproducibile sulla carta. E infatti non faccio il pittore, ma il problema resta.

Nessuno sa definire con un solo termine il colore della pelle di un essere umano a qualsiasi etnia esso appartenga.

Ed infatti i colori delle pelli umane sono davvero indefinibili.

Alla fine si è arrivati ad una soluzione leggermente razzista: Il colore delle pelle è definito semplicemente "color pelle". Ma questo vale solo per i bianchi caucasici. E gli altri?

Ma se il colore delle pelli è indefinibile ed il vocabolario non aiuta , perchè ci dobbiamo complicare la vita dove il problema non esiste?


Insomma perchè i caschi dei caschi blu sono di colore celeste? E si che la parola celeste identifica esattamente il colore dell'elmetto dei soldati delle forze ONU . Molti dei quali sono americani, ossia visipallidi.

pippo vinci

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