lunedì 30 marzo 2009

... e le scorie ai posteri


Ogni volta che si parla di nucleare l’atteggiamento preconcetto è quello di schierarsi pro o contro in funzione dell’appartenenza politico-ideologica.
Avviene in tutto il mondo.
Gli argomenti a favore sono:

- si riduce la dipendenza dal petrolio;
- si riduce il costo dell’energia per gli utenti;
- si riduce l’inquinamento da CO2 ;
- i nuovi impianti sono sicuri;
- l’Italia è circondata da centrali nucleari quindi il rischio , se c’è, ci coinvolgerebbe comunque;

I favorevoli, però , tralasciano di occuparsi del problema dello stoccaggio delle scorie radioattive, che saranno radioattive per sempre.


Ieri sera su Rai 3, la trasmissione Report ha trasmesso un’inchiesta sul Nucleare delineando un quadro completo ed esauriente del problema; andando a verificare, lì dove le centrali funzionano, quali siano i reali costi ed i rischi concreti degli impianti. La inchiesta ha evidenziato che:

1. la Francia, che è il paese più “nuclearizzato” d’Europa, è anche una tra le economie maggiormente dipendenti dal petrolio. Addirittura più dell’Italia denuclearizzata. Allo stato attuale questa fonte di energia (petrolio) risulta infatti insostituibile per la produzione di energia elettrica; o comunque non sostituibile dall’atomo;
2. la bolletta finale per l’energia , in caso di presenza di centrali nucleari, non diminuisce e, molto probabilmente, tende all’aumento;
3. pur mantenendo la dipendenza dal petrolio, il paese che decida di puntare sul nucleare, subirebbe anche le imposizioni di mercato non solo da parte dei pochi Paesi che detengono le residue riserve di uranio, ma anche di quelli cui bisognerebbe rivolgersi per il processo di arricchimento dell’uranio, e per la fornitura del combustibile ad uranio (tutti prodotti che l’Italia non fabbrica e non fabbricherà);
4. nonostante la relativa certezza che incidenti tipo “Chernobil”, non potranno più verificarsi, le centrali, nel loro normale status di funzionamento, producono inquinamenti nelle falde e nell’aria che ,sebbene siano definiti “accettabili”, provocano evidenti e dimostrati aumenti di malati di leucemia nelle zone circostanti. Soprattutto tra i bambini.Il termine accettabile è infatti un agghiacciante eufemismo economico che considera accettabili alcune morti in cambio di un vantaggio economico;
5. da quanto sopra esposto si capisce bene che le centrali nucleari oltre confine sono, per il popolo italiano, meno pericolose di quelle costruire vicino casa;
6. il problema delle scorie non è stato mai risolto da nessuno e le zone di stoccaggio sono e saranno ad alto rischio; oggi e , come e di più, in futuro;
7. l’unico elemento a favore dei "favorevoli" è la riduzione della CO2. Ma, come già detto, il consumo delle fonti di energia fossili, non subirebbe uno stimabile riduzione dall’ adozione delle centrali nucleari.

La soluzione?
La soluzione, sempre sulla base di quanto scaturito dall’inchiesta, sarebbe quella di utilizzare vieppiù le fonti rinnovabili e, soprattutto, il risparmio. Ogni passo avanti tendente ad utilizzar queste due soluzioni costituirebbe , questo si, una sempre minore dipendenza dai combustibili fossili.

(amedeo contino)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo pienamente con la "trazzera".
Non sopporto la scelta di una soluzione anzicche' un'altra
in funzione della ideologia politica(idem vale per il ponte
sullo stretto).
Molti di quelli schierati da un lato politico pensano che
il nucleare e' sbagliato,mentre per quelli dell'altro "lato" e'
giusto.
Tutto questo lo trovo assurdo.
pixel

Anonimo ha detto...

il fatto è che non tutti ragionano con la propri a testa. Pochi leggono e ancora meno approfondiscono. Ci si lascia condizionare da quello che passa in televisione , da quello che dicono i prezzolati opinion leaders.

Fabio

Anonimo ha detto...

Concordo con entrambi. Ciò che mi impaurisce sono, appunto, le logiche politiche con cui si sceglie una soluzione piuttosto che l'altra. Mi angoscia l'idea che noi stiamo qui a fare battaglie, a scrivere ciò che riteniamo meglio sulla base di nostre convinzioni- giuste o sbagliate, non importa- e le decisioni vengano prese spesso in maniera scriteriata.
Ci pensiamo al riciclaggio della spazzatura, almeno al sud della penisola?